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sabato 9 agosto 2014

INCHIOSTRI A BASE ACQUA

INCHIOSTRI AKUA

Si presentano qui alcuni inchiostri della nuova generazione a base acqua, per cominciare a fare una mappatura dell’offerta di un mercato in espansione dove può risultare difficile scegliere i prodotti giusti per le proprie esigenze di stampa e per cercare di dare una risposta alla domanda rimasta aperta nell'articolo “inchiostri atossici” in cui si poneva la necessità di test comparativi.

Ci dedicheremo quindi ad una delle maggiori ditte produttrici di inchiostri a base acqua, l’americana AKUA, dall'affascinante nome hawaiano che significa “onora la terra”.
Sviluppata verso la fine degli anni ’90 dagli incisori-stampatori  Susan Rostow e William Jung, è stata acquisita nel 2012 dalla Speedball Art Products Co., LLC, che dal 2013 la presenta con un nuovo look. Ad una prima occhiata sul sito web c’è veramente l’imbarazzo della scelta: Akua offre diversi tipi di inchiostri ed additivi specifici per ogni esigenza di stampa d’arte.

Innanzitutto bisogna distinguere tra due tipi di composizione: un inchiostro solido, originariamente formulato per la stampa ad incavo, Akua Intaglio, ed uno liquido, formulato per i monotipi, Akua Liquid Pigment.

L’acqua è stata usata come solvente nel processo di fabbricazione di entrambi, che non contengono siccativi tossici né ingredienti nocivi, ma c’è una differenza sostanziale: Akua Liquid Pigment contiene una base di gomma arabica e si può mescolare con acqua anche durante la lavorazione; Akua Intaglio contiene una base di soia, appare più simile ad una emulsione e non si può diluire con acqua, anche se l'acqua, meglio se leggermente saponata, viene usata nella fase di pulizia di utensili e matrici.

Per cominciare ad avere un’idea più specifica di questi inchiostri ci soffermeremo per ora solo su  Akua Intaglio.Water-based Ink for Intaglio & Relief.

Si tratta di un inchiostro solido formulato per la stampa ad incavo ma che può essere utilizzato anche per la stampa a rilievo se applicato con un rullo. La sua formulazione contiene soia e pigmenti resistenti alla luce.

Di particolare interesse:

Un set di neri e grigi: Mars Black (warm) nero caldo che asciuga velocemente, Bone Black (cool) nero freddo, Carbon Black (warm) nero caldo-standard, Payne’s Gray e  Graphite.



Due colori metallici:
Metallic Silver (Argento), Metallic Gold (Oro). Possono essere usati da soli o mescolati con altri Akua Liquid Pigment o Akua Intaglio.



Due bianchi: Opaque White (Bianco Opaco) e Titanium White (Bianco Titanio)


Tre Additivi,  Modifiers:
Release Agent. Consigliato per i monotipi. Aiuta a produrre stampe ricche di tonalità con una minima pressione (anche senza torchio) e rullato sulla matrice già impressa aiuta a restituire una seconda impressione ricca di tonalità (stampa fantasma). Viene usato anche per rullare le matrici inchiostrate con inchiostri metallici poiché li ammorbidisce e ne aumenta la resa in stampa.
Akua Mag Mix  (Ink Stiffener). Rende l’inchiostro più spesso. Pasta di carbonato di magnesio.
Transparent Base.  Si può usare con Akua Kolor e Akua Intaglio. Aumenta la trasparenza e trasforma l’Akua Kolor in Akua Intaglio, praticamente è un inchiostro a base soia per intaglio o rilievo senza pigmento.


Avevamo già provato alcuni di questi inchiostri nel laboratorio di Palermo ed in vari workshop, ma non tutta la serie completa, ed è quello che ci riproponiamo di fare in un'analisi comparativa che condivideremo appena possibile. Buona estate allora, e buona stampa a tutti!!
Francesca Genna.




PUBBLICAZIONI: LOW-TECH PRINT

LOW-TECH PRINT: CONTEMPORARY HAND-MADE PRINTING

CASPAR WILLIAMSON


LAURENCE KING PUBLISHING, 2013. 

Uno dei ruoli della pratica dell'incisione oggi sembra essere legato alla passione per il recupero di antiche tecniche manuali di stampa riabilitando strumenti e linguaggi risalenti alle origini del digitale, che sembrava averne spazzato via ogni possibilità di esistenza. Si tratta di un bisogno di fisicità e di forte tattilità che si contestualizza nella "traccia" lasciata dalla matrice, che ne porta in  l'impronta come "segno" di un accadimento, e nella proprietà dell'uso di inchiostri e di carte scelti apposta per registrare, anche nelle imperfezioni, le qualità intrinseche al materiale usato. Un ritorno ad una manualità connessa con un mestiere antico ma consapevole degli apporti del post-digitale cui sempre più artisti grafici e designer di tutto il mondo si dirigono con lavori a stampa "fatti a mano", "low tech", per l'appunto, che è il titolo di questo lavoro di Caspar Williamson.

Composto da 230 pagine a colori, il libro è diviso in quattro grandi capitoli in ognuno dei quali vengono presentate le tecniche di stampa d'arte: Serigrafia;  Tipografia mobile (letterpress); Stampa a rilievo (xilografia, linoleografia), ed Altri metodi di stampa (tecniche ibride, print gocco e risografia). Per ognuna di queste tecniche si trova una introduzione storica, breve ma puntuale nei riferimenti antichi e moderni, una concisa spiegazione tecnica passo per passo con guida ai materiali e attrezzature occorrenti, ed una carrellata di esempi di lavori di incisori artisti e designer che l'autore ha cercato in tutto il mondo. In ogni pagina si potrà incontrare il lavoro di artisti e designer europei che operano a Roma, Londra, Rotterdam, Barcellona, ecc. o extraeuropei dall' Australia, agli USA, Perù, China, ecc:





Contiene inoltre interessanti riferimenti agli inchiostri per l'incisione a base acqua, alle lastre di fotopolimero, con note sugli studi grafici che utilizzano per le proprie macchine sistemi per la produzione di energia alternativa generata dal vento o dal sole. 
Un libro veramente bello che farà venire voglia di mettersi subito a stampare, un utile anello di congiunzione tra grafica originale d'arte e graphic design.
Pubblicato dalla Laurence King Publishing, 2013. 

mercoledì 6 agosto 2014

PUBBLICAZIONI: POST-DIGITAL PRINTMAKING

POST-DIGITAL PRINTMAKING: CNC, TRADITIONAL AND HYBRID TECHNIQUES

PAUL CATANESE E ANGELA GEARY 



LONDON, A&C BLACK, 2012 

 “Post Digital” è un termine sicuramente molto ampio, dai vari significati che vanno dalla resistenza e reazione ad un cambiamento di relazione con le tecnologie digitali ed il loro uso incondizionato ed acritico, coinvolgendo versanti che vanno dall'arte, alla cultura, all'economia, dalla biologia ai sistemi spirituali, ed altro ancora, che hanno già fatto storia dall'inizio del nuovo secolo.

Tuttavia nel libro “Post-Digital Printmaking” (Incisione Post Digitale) gli autori focalizzano l'interesse su una possibilità di percorrenza che è esplicita nel sottotitolo: "CNC, tecniche tradizionali ed ibride". 
In questo modo la definizione di “Post-Digital Printmaking” è molto circoscritta e tende ad individuare una nuova area della pratica dell’incisione distinta da quelle già esistenti sia tecnicamente che concettualmente. Con il termine CNC (computer numerical control ) si indica l'uso di macchine, già usate nel campo della meccanica, che vengono controllate da un computer esterno, in grado di realizzare lavorazioni di grandissima precisione ed incisioni, grazie all'azione di frese e punte coniche, capaci di produrre segni di un decimillesimo di millimetro (100 nanometri).
“Post-Digital Printmaking” integra il Computer Numeric Control (CNC) così come il laser cutter ed i sistemi CNC con la produzione di matrici per litografia, intaglio e rilievo. Questa pratica contemporanea riunisce le possibilità di entrambe le tecniche tradizionale e digitali, risultando un ibrido delle tecniche dell’incisione.
Il  libro di 160 pagine, illustrato a colori, è diviso essenzialmente in due sezioni: 
Nella prima vengono dati la definizione di “Post-Digital Printmaking” e vengono rintracciati i pionieri, gli antecedenti storici ed i contesti da cui derivano queste tecniche:


Vengono  illustrate le tecnologie adatte all'incisione ed alla stampa d'arte con dettagliate spiegazioni comprensive ed accessibili:


Nella seconda parte è proposto, anche con ampie spiegazioni, l'esempio di studi e di artisti che applicano queste tecniche ibride nel proprio lavoro:





Avvalendosi di queste macchine, come se fosse un gruppo esperto di intagliatori professionisti, vengono realizzate matrici per la xilografia, litografia e calcografia. Una bella carrellata  di stampe d'arte contemporanee per conoscere e riconoscere le sempre nuove innovazioni di cui possono avvalersi gli incisori,  da apprezzare anche per chi non ha accesso a questo tipo di attrezzature.

Pubblicato dalla A&C Black,Boomsbury Publishing Plc, London, nel cui catalogo c’è sicuramente più di un titolo che può interessare gli incisori!   


domenica 3 agosto 2014

2014 - workshop: Urbino, Accademia di Belle Arti


 Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Urbino

workshop: No toxic e applicazioni mixed media

27, 28, 29 maggio 2014

a cura di Giovanni Turria e Gianluca Murasecchi



La Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Urbino ha promosso ed organizzato un workshop sull’argomento dell’incisione “No toxic e applicazioni mixed media”, che si è tenuto nei giorni 27, 28, 29 maggio 2014 . Erano presenti docenti delle Accademia di Belle Arti di Urbino, Roma, Catanzaro, L’Aquila e Palermo che si occupano dell’argomento e che hanno lavorato insieme agli studenti ospiti, anche con laboratori pratici, per la realizzazione di un’edizione con le applicazioni studiate.





Diversi momenti del workshop: incontri, lavorazione con i fotopolimeri, ed alcuni lavori prodotti dagli studenti con l'uso del film fotopolimero.


Un valore aggiunto alla realizzazione di incontri di questo tipo è dato dallo scambio di informazioni ed esperienze tra i docenti della stessa disciplina di diverse Accademie italiane e dal lavoro sinergico tra alunni e professori, che amplia le conoscenze individuali sul tema dell’incisione sostenibile, e costituisce una verifica per appurarne l’applicabilità in un laboratorio scolastico attraverso un confronto sui metodi pedagogici seguiti.
 La necessità di fare ricerca scientifica nei laboratori di tecniche dell’incisione va di pari passo con l’urgenza di spazi di collaborazione che vanno affiancati alla necessaria formazione bibliografica e tecnica. Ne conseguono sperimentazioni proficue su materiali ancora poco conosciuti nel nostro ambito come l’applicazione dei fotopolimeri per la creazione di matrici calcografiche al fine di promuovere la diffusione della conoscenza di nuovi materiali e metodologie utilizzabili nelle pratiche dell’incisione contemporanea.

Foto di gruppo di docenti e studenti delle Accademia di Belle Arti di Urbino, Roma, Catanzaro, L’Aquila e Palermo.